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Visualizzazione dei post da gennaio, 2006

Profili: Donald Takayama Innerview

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[a cura di Marco Mazzini / SingleFin] Quattro chiacchiere con uno dei guru dello shaping, che non ha certo bisogno di presentazioni: grazie a Diane Takayama abbiamo avuto la possibilità di approfondire alcune questioni direttamente con il mitico Donald. 

TEST: Classic FCS 9.75

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  Stabilità garantita

TEST: Turbo Tunnel fin

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Noserides Incredibili!  

TEST: Squirrel Fin

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   Magie in punta...e in carving 

TEST: Smart-Screw - "Vite semplice"...per la pinna

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In tutti gli sport esistono dei piccoli oggetti di cui spesso, vuoi per le piccole dimensioni vuoi per la poca attenzione che gli si dedica rispetto al resto dell'attrezzatura, se ne trascura l'importanza ma che sono fondamentali per l'attività che si vuole svolgere. Anche il surf non si sottrae a questa regola e il prodotto che recensiamo in questa occasione fa parte proprio di questa categoria di accessori: la vite per la pinna centrale. Alzi la mano chi non è mai arrivato allo spot, muta indosso, pinna alla mano e tutto a un tratto..."porca miseria! Mi sono dimenticato il cacciavite!" o molto peggio: "Ho lasciato la vite della pinna a casa! E ora?". Il verificarsi di una di queste condizioni può seriamente rischiare di compromettere la tanto attesa giornata di onde, specialmente se ci si trova in un posto isolato o magari in viaggio. A taglio, a croce, a passo largo, a passo stretto, persino a passo

TEST: MrZOGS Wax container

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  "Beauty Case"... per paraffina

TEST: Keypod - Una "cassaforte" per le chiavi...

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KeyPod martedì 17 gennaio 2006   Una "cassaforte" per le chiavi... Il problema di dove lasciare le chiavi della macchina è una delle principali preoccupazioni di tutti gli appassionati di sport acquatici. Se fino a qualche tempo fa era possibile portarsi in mare le chiavi, magari dentro alla muta, nella tasca del laccino o a fantasia, oggigiorno, con l'introduzione delle delicate chiavi elettroniche il problema diventa realmente serio. Qualche ditta di automobile ancora produce una chiave di riserva "semplice", senza circuiti elettronici e batterie ma la stragrande maggioranza dei costruttori oramai ha optato per chiavi "intelligenti" che giustamente aumentano la sicurezza dell'autovettura contro i furti.  Se si aggiunge che le dimensioni sono aumentate p

Icona oltre il limite: Greg "Da Bull" Noll

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" Da Bull " è nato a San diego nel 1937, per iniziare poi a surfare a Manhattan Beach dove si era trasferito con la madre nel 1943. La sua vita è quella di un grande trascinatore, un vero e proprio personaggio che ha fatto salire il surf alle più alte vette (...e non solo in senso metaforico!). La sua figura è tutt'oggi imponente, le grandi mani per battere pacche sulle spalle dei più giovani, il gigantesco sorriso sempre ad esprimere la gioia di vivere, il suo cuore ad la volontà e il coraggio. Il Manhattan Beach Club fu la sua prima vera casa: era un club di ragazzi scanzonati e con la voglia di divertirsi e Greg era solo un adolescente, ben più giovane degli altri, intenzionato a surfare le onde del sud della California.Nel 1948 di fatto il club era composto da una ventina di membri per la maggior parte guardaspiaggia, inclusi Dale Velzy, Bill e Bob Mistrell (futuri fondatori di Body Glove) nonchè i minorenni Bing Copeland e Gregg Noll. Surfarono le ult

Shapers: Intervista con Michele Puliti, OlaSurfboards

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Abbiamo fatto due chiacchere con Michele Puliti, pioniere del surf in Italia nonchè uno dei primi shaper della penisola. Da ormai otto anni la sua passione per le tavole si è concretizzata ufficialmente con l'apertura della sua "shaping room" Ola Surfboards in Versilia, Pietrasanta. Per la qualità dei materiali utilizzati, per la cura delle finiture ma soprattutto per la passione che Michele infonde in ogni sua nuova creazione pensiamo che i suoi prodotti siano fra i più interessanti del "made in Italy". E, ovviamente, sono tutti rigorosamente "hand made"...

Incidenza dello spessore del profilo della Pinna (I)

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Il profilo delle pinne per le nostre tavole, cioè le (varie) sue sezioni nel senso longitudinale, risponde ai criteri aereonautici, ne più ne meno di quello di un'ala di aeroplano.  

Duke Kahanamoku: il primo alfiere del surf nel mondo

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Agli albori del '900 il turismo di massa statunitense cominciava a lambire le coste hawaiiane, e la ristretta di "fannulloni" surfisti delle spiagge isolane, aveva trovato di che rimediare un pò di soldi, impiegando produttivamente il proprio tempo nell'insegnare ai visitatori i rudimenti del surf e della conoscenza dell'oceano. Ancora lontani dalla figura del life-guard intesa successivamente, questi giovani presto definiti "beach boys", affollavano la spiaggia di Waikiki: fra di loro c'era il giovanissimo Duke Paoa Kahanamoku. Nato nel 1890, aveva ereditato il suo nomignolo "Duke" dal padre, poliziotto, che a sua volta era nato nel 1869 nell'albergo dove alloggiava il Duca di Edimburgo in visita alle isole. Egli fu quello che oggi si direbbe un fantastico uomo di sport. Atleta assolutamente completo, eccelleva negli sport natatori, disciplina nella quale fece registrare numerosi record mondiali e che lo v

Regine delle onde: quando le tavole si tinsero di rosa...

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Durante il ventesimo secolo il mondo del surf è stato dominato dall’uomo escludendo così la donna, e le cose sono effettivamente cambiate solo verso la fine del secolo. Tuttavia, il surf delle origini era ben altra cosa, uno stile di vita totalmente egalitario, basti pensare che il surf anticamente, in Polinesia e alle Hawai’i, era praticato indistintamente da uomini, donne e bambini. Alla fine del 1700 uomini, donne e bambini surfavano con piccole tavole anche se per uso comune era proibito perché solo al re era concesso avere una tavola. Thomas Thrum pubblicò un articolo nel 1896 intitolato “surfisti hawaiani” nel quale scrisse come uomini e donne indistintamente erano soliti fare surf insieme. La prima donna surfista che conosciamo si chiama Mamala e ola sua storia è velata da un fondo di mitologia. Si narra che fosse una surfista eccezionale, che amasse surfare lontano dalla costa, in mezzo al mare schiumante nella baia di Kou. Le persone sulla spiaggia

Early Tudor: il ritorno del classico

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Nato nel 1976 a San Diego , il giovane Joel inizia a surfare prestissimo, naturalmente, a undici anni è già attivo nelle competizioni, a quattordici è già in una finale ASP, a quindici vince il suo primo ASP event. A diciotto anni è in versilia ed anche questo fu un evento. Probabilmente da molti è considerato “il longboard”, nel senso classico, dita fuori e passi incrociati, spirito flower-power e così via. Tutto ciò non a torto effettivamente, infatti le sue cavalcate leggiadre e naturali hanno di fatto contribuito alla rinascita della passione per la tavola lunga, nell’ultima generazione di surfisti, a partire dalla seconda metà degli anni novanta, cosa ben visibile anche Italia, dove attualmente il mercato longboard sembra, seppur a fatica, guadagnare sempre più ampi consensi. Il ragazzo dall’enorme talento trova il suo mentore in Donald Takayama , leggenda del surf hawaiano nonché fantastico shaper, che rimane colpito dalle manovre spudoratamente classiche

Un Hollow body moderno: l'esperimento industriale

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La struttura si presenta proprio hollow body, cioè cava all'interno, priva persino di centine trasversali: il solo elemento di collegamento tra deck e bottom sono i bordi. Immagino che Tom Blake sarebbe rimasto affascinato dalla moderna tecnologia, non tanto per i risultati ottenuti, quanto piuttosto per come essa permetta agli occhi della mente di scavalcare molti dei limiti costruttivi che si parassero davanti. 

Le radici della nostra passione...

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L'arte del surf riding va ben oltre il semplice gesto atletico di "cavalcare un'onda", è un fenomeno storico e sociale che ha interessato e interessa tuttora vari aspetti della vita quotidiana di molte persone, tanto da richiamare l'attenzione di storici, antropologi e sociologi in tutto il mondo. Nondimeno il surf è uno di quei pochi sport che nel corso della propria evoluzione si è circondato di una specifica cultura che oggi ben si riflette nella moda, nella musica, nel cinema, nella letteratura ma soprattutto nel "modo di vivere". È interessante domandarsi cosa si nasconda dietro quella misteriosa forza attrattiva che ai quattro angoli della terra tiene uniti milioni di persone in questa passione. Sicuramente non solo il puro divertimento, sebbene ne sia un gran componente, forse il fatto che l'uomo, per la sua stessa indole di animale, ha sempre cercato il contatto con la natura, forse

La nascita dei Surf Movies

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La prima dettagliata cronologia italiana sulla nascita dei Surf Movies: dagli anni ’50 a “The Endless Summer” Chiunque si sia cimentato nella pratica del surf non ha potuto sottrarsi dal “rito” di vedere un film o un video che tratti di surf. Magari per sola curiosità, magari per ammirare il campione preferito, altre volte solo con il semplice buon intento di cercare di imparare qualcosa da quei “mostri” che popolano quel mondo di celluloide. Da soli o più spesso accompagnati da qualche buon amico, alla fine del film abbiamo riposto la videocassetta o il DVD dentro la custodia, e con un magone allo stomaco per la perfezione delle forme che abbiamo visto, armati dei più seri intenti, ci siamo promessi di “mettere in pratica”. Fine. Quello che spesso ci sfugge è l’importanza che questo mezzo visivo ha rappresentato, e continua a rappresentare, per l’evoluzione storica e culturale della nostra passione. Oggigiorno è normale per la nostra mentalità moderna vedere un video

Review: Riding Giants (2004)

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Regia: Stacy Peralta Scritto: Stacy Peralta e Sam George Produzione: Forever Films, Studio Canal, AOP (USA/Francia)  Lingua: Italiano/Inglese con sottotitoli  Distribuzione: Fandango  Durata: 126’  Genere: Documentario  Supporto: Cinema, DVD  Anno: 2004

La natura di un'onda ed il suo movimento in acqua

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Come è fatta un'onda? Perchè frangendosi ci spinge avanti? Perchè si hanno diverse tipologie di onda: alcune lente e franose altre velocissime e tubanti? Un primo passo verso la conoscenza del fenomeno viene affrontato in questo articolo. La natura dell'onda marina è, semplificando, costituita da particelle d'acqua che salgono e scendono mentre l'onda passa sulla superficie del mare. Prima che l'onda inizi a rompere, l'acqua risale la faccia dell'onda e ricade alle spalle dell'onda stessa; quando l'onda si rompe quelle stesse particelle ricadono sulla faccia dell'onda stessa. Il modo in cui ricadono è tuttavia un argomento assai complesso che proverò a semplificare quanto possibile. Come è possibile vedere nelle figure le componenti di questo moto sulla superficie del mare posso essere ridotte a due. 1. le particelle compiono nel loro moto delle traiettorie praticamente circolari mentre p

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    "LA NOSTRA VUOLE ESSERE SENSIBILIZZAZIONE ATTRAVERSO LA CULTURA..." L’Associazione Culturale SingleFin SEA: Surf e Ambiente ("SURF ENVIRONMENT ACTION") è una associazione culturale no-profit registrata ufficialmente come associazione senza fini di lucro a partir dal 2006, seppur da molto tempo attiva "in nuce" per mezzo dei principali soci fondatori, da sempre impegnati in difesa dell'ambiente e del territorio. L’Associazione Culturale SingleFin SEA: Surf e Ambiente ha tra i propri scopi principali ha quello di diffondere e ampliare la sensibilità dell'opinione pubblica e della collettività verso tematiche di protezione e tutela dell'ambiente marino costiero e della sua biodiversità, introdurre e divulgare la cultura, la tradizione storica e i valori legati alla pratica dell'attività del surfing, promuovere e ricreare la pratica sportiva anche realizzando attività culturali, sportive, turistiche, ricreative, nonché adoperandosi affi